Nello Basili

Tiziana Trezzi

L'ultimo secolo di arte contemporanea ci ha abituati alla sua scomparsa. Il suo unico movimento è stato eliminare i concetti del passato, rendendo l'attualità asciutta di contenuti. La confusione creata ha portato tanti artisti a un lirismo parecchio fastidioso; e cioè alla continua narrazione biografica di intuizioni. Il quadro generale, seppure non eccessivamente drammatico, ci pone dei vuoti che si irradiano senza sosta in ogni direzione.

Chissà se sussistono, oggi, degli elementi utili in grado di valutarla. Che sia il suo impulso, che sia la sua estetica? Che sia la sua moltiplicazione, che sia nulla? Di certo il tempo concretizzerà le risposte a queste domande, alle quali i più grandi studiosi non sembrano saper porre una fine.

L'opera pittorica dell'artista lombarda Tiziana Trezzi, che ha cominciato a disegnare fin da bambina, perfezionando il suo percorso professionale presso l'Accademia di Belle Arti di Brera e con il corso di cromatologia dell'astrattista Luigi Veronesi, presenta nelle sue opere l'eco delle forme dell'arte classica, gli studi intrapresi in arte terapia e tutti i quesiti di cui sopra abbiamo accennato, con la gentilezza di una pennellata sapiente.

Temi ricorrenti sono i profili di donne, mutuati dall'arte greca, ma riproposti in chiave contemporanea, dotati di una sensualità mia volgare e spesso sintesi della femminilità occidentale. Poi, ovviamente, sono di scena gli spazi: dagli interni di architettura minimalista contemporanea, finemente illustrati, agli esterni, sempre delicatamente romantici.

Daniele Mendolia


Al bivio
La stanza
La stanza delle memorie
Verso il centro